Tra storia ed architettura
Il palazzo Jatta sorge nel cuore della Ruvo ottocentesca come valido esempio di edilizia privata stagliandosi isolato in piazza Bovio con una sobria ed armoniosa facciata lavorata in pietra locale. L’edificio, eretto su di un’ampia superficie detta “Palmenti del Purgatorio” appartenuta precedentemente ad una confraternita religiosa, fu commissionato nel 1840 all’architetto bitontino Luigi Castellucci (1798-1877) (Cristiano Chieppa: Luigi Castellucci e l’architettura dell’Ottocento in Terra di Bari, Schena, 2006. Compralo [link su nuova pagina] ) da Giulia Viesti quale residenza (con alcune sale da adibire al museo), di suo figlio Giovanni Jatta junior, nipote del colto magistrato ruvestino del foro di Napoli Giovanni Jatta senior. Formatosi nell’ambito della scuola napoletana, allievo di Antonio Anito, Castellucci è autore di numerosi edifici e case signorili di stile neoclassico in Terra di Bari. La sensazione complessiva di armonica serenità in ossequio ai canoni neoclassici, scaturisce dalla perfetta scansione geometrica degli spazi interni, ritmati da colonne, dallo studio delle proporzioni, dalle ampie superfici riquadrate da cornici di pietra locale e soprattutto dalla linearità dell’effetto prospettico. L’equilibrio d’insieme è anche sottolineato dal ritmo delle arcate ampie ed eleganti, in cui abbonda lo spazio e la luce con una grande semplicità di elementi decorativi.
La tipologia è simile ad altre case signorili progettate da Castellucci, ma per il palazzo Jatta delle variazioni volute e dettate dal proprietario costituiscono un elemento di novità. Il piano terra ha infatti i vani da bottega chiusi con una zoccolatura abbastanza robusta: uniche aperture sono delle piccole finestre parzialmente tompagnate protette da grate decorative in ferro battuto, che testimoniano la duplice funzione a cui era destinato il palazzo: casa-museo. L’alto muro di cinta che racchiude l’intera proprietà è un elemento che fa supporre ciò che il committente chiese al Castellucci, cioè “una abitazione extra-moenia con garanzie difensive“.
La disposizione delle stanze al primo piano è tipica delle residenze signorili, con una successione di sale, salottini, camere da pranzo,numerose camere da letto e cappella; mentre, i locali che prospettano sulla corte un tempo ospitavano la rimessa delle carrozze, le scuderie, i depositi e l’ufficio di amministrazione dell’azienda agricola Jatta. Nell’androne inoltre è ricavata la scalinata ampia ed elegante che consente l’accesso al piano nobile, illeggiadrita da alcuni busti marmorei settecenteschi e da vetrate in alabastro. E’ senza dubbio un palazzo signorile dalle proporzioni equilibrate che nell’aspetto solido e compatto denota una condizione di vita agiata.
La facciata principale, estesa per circa 66 metri, coronata da un imponente cornicione d’attico, è valorizzata dal grande portale d’ingresso, fiancheggiato da due imponenti colonne d’ordine toscano dall’alto piedistallo che con i capitelli di ordine ionico sorreggono la sovrastante balconata del salone del piano nobile. Alle sette finestre balconate, disposte simmetricamente, corrispondono quelle della parte sottostante.
Nel contesto del prospetto principale fanno bella mostra gli elementi decorativi, costituiti oltre che dai componenti lapidei, anche da pregevoli lavori in ferro battuto delle inferriate a piano terra, della raggiera che conclude il portone principale, e infine delle ringhiere dei balconi a primo piano.
Il giardino.
Una cancellata con elegante lavoro in ferro battuto, consente l’accesso al giardino privato a Sud dell’edificio. Quest’ultimo denota il classico disegno “all’italiana“, con il tracciato dei percorsi pedonali delimitato dalle bordure delle aiuole, in cui fanno bella mostra esemplari di cipressi e palmizi.
In questo sito gradevole sono presenti alcuni elementi di arredo, costituiti da una piccola fontana con vasca, una casina da te, un busto marmoreo con erma bifronte ed una piccola torre cilindrica munita di una scaletta esterna con gradini in pietra a sbalzo della muratura della torre che conduce alla sua copertura.
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