Giulio Jatta ¹ (1851 – 1891)
Primogenito di Giovanni Jatta Junior e Angela Capelluti, nato a Ruvo il 2 giugno 1851 fu mandato a studiare a Napoli da una zia paterna.
Si dedicò agli studi di archeologia, particolarmente a quelli di numismatica [wikipedia], e alle belle arti in genere, trascorrendo la sua giovinezza tra biblioteche, archivi e musei, a Napoli e a Roma. Conoscitore di varie lingue, tradusse versi di Schiller, Goethe e Moore. Insegnò al padre l’indispensabile lingua tedesca. Divideva il suo tempo tra gli studi e la passione per la caccia che conduceva nella paterna Casina di Parco del Conte (ora adibito a Bed and Breakfast). Studiò e classificò il medagliere del Museo di famiglia.
Di animo mite e quasi timido, squisito nei modi, arguto parlatore, s’innamorò della signorina Maria de’ conti d’Ayala Valva originaria di Taranto (i d’Ayala Valva erano proprietari di un’abitazione in Taranto nonché dei castelli di Fragagnano, Monteparano e Roccaforzata, tutti in provincia di Taranto) e la volle in sposa il 28 maggio del 1890, a Napoli, nella Chiesa Maggiore. Rinunziò alla carica di Primo Sindaco Elettivo per essere più vicino possibile alla famiglia, ma dovette accettare almeno la carica di Assessore.
Morì a Ruvo nella casa di Palazzo Jatta in largo di Porta Noè 39 (oggi Piazza G. Bovio 35) il 9 febbraio 1891, prima di poter dare il suo apporto alla causa pubblica e prima di vedere la nascita della sua figliola Giulia, nata il 21 giugno 1891 morta nel 1957 (sposatasi con un esponente della famiglia Bardesono).
Scrisse varie traduzioni tra cui: “Juvenilia”, “La battaglia dei sorei e delle rane”, “Le nozze di Teti e Peleo”, “Euridice ed Orfeo”, “Ero e Leandro”, “Il re delle fate”, “La rondinella di Lamartine” e altre.
Scrisse un “Atlante numismatico”; annotò le sue “Espressioni e pensieri”.
Scrisse “Numismatica (monete urbiche Greche e Romane)”, nel 1890 “A proposito di una moneta di Rubi”, Tip. L.F. Cogliati, Milano, annunziata e commentata favorevolmente dal Friedlaender. Classificò il Medagliere del Museo di famiglia, catalogò la Biblioteca Jatta. Fu Membro della Commissione Nazionale dei Monumenti in Provincia, nonché abile disegnatore.
¹ Vedi “Giulio Jatta, alla cara memoria”, Domenico Andrea Spada, Tip. Mantegazza, Roma, 1891; vedi anche “Profili Ruvesi”, Avv. Francesco Boccuzzi, Officine Grafiche D. Pansini, Ruvo, 1926, pag. 29; vedi: “Scrittori ed artisti pugliesi: antichi, moderni e contemporanei”, Carlo Villani, Trani 1904, pag 26. Secondo l’atto di nascita dello stato civile di Ruvo di Puglia al neonato furono dati i nomi di Giulio, Maria, Marco, Gaetano.